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Soluzioni sostenibili per un futuro che a Rubiera è già presente

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Il Viandante, fiero della sua storia, guarda avanti.
Il cammino prosegue grazie a un nuovo cuore verde che pulsa al ritmo dei tempi moderni.
Soluzioni sostenibili per un futuro che è già presente.

Il cuore verde

La restaurazione dell’antico Forte di Rubiera del 1400 ha visto riportati alla luce gli storici affreschi del Rinascimento. Sono state riutilizzate le ceramiche di recupero per dare risalto alla storia della rocca di Rubiera e c’è una continua ricerca e attenzione alla salvaguardia della storia e della natura.
Gli impianti ne sono la prima dimostrazione: un lavoro di precisione tra fotovoltaico, serramenti a risparmio energetico, recupero delle acque piovane, illuminazione a LED, cucina di Classe A+.
Nel rispetto di questa visione e dei valori che la alimentano è nato l’orto del Viandante, in collaborazione con la cooperativa La Collina.
La Cooperativa situata nei pressi di Reggio Emilia lavora i propri terreni con metodi biologici e biodinamici dal lontano ‘75 e aiuta ex tossicodipendenti a reintegrarsi nella società attraverso il lavoro e il contatto con la natura.
La Collina crede come noi che la terra non appartenga all’uomo ma viceversa che sia l’uomo ad appartenerle. Nell’ottica di rispetto umano, all’Osteria del Viandante, Jacopo Malpeli e la cucina, hanno scelto di lavorare principalmente con piccoli artigiani che purtroppo stanno scomparendo a causa delle grandi industrie, sbaragliate da prezzi troppo bassi con cui competere.
Si potranno degustare formaggi e salumi ormai in disuso, tagli di carne provenienti da vacche adulte che hanno vissuto tutta la loro vita libere al pascolo e razze dimenticate di trote il cui allevamento nell’appennino Tosco-Emiliano è più un opera di eroismo che di economia.
Anche nella scelta della vini, nella cantina che contiene oltre 1700 etichette, i piccoli produttori e vigneron avranno i posti principali.
Per le divise e il tovagliato è stato scelta la pura canapa naturale e sostenibile.
La canapa richiede meno acqua e converte più anidride carbonica rispetto a qualsiasi a altra pianta utilizzata per i tessuti.
Per la produzione sono state piantate 50 Mangrovie in Madagascar per assicurare un impatto ambientale addirittura positivo.

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