L’Osteria del Viandante poggia sui bastioni dello storico Forte di Rubiera ed è circondata come in un abbraccio dalle terrazze fiorite e dagli antichi parapetti merlati.
Un’opera certosina di recupero e restauro degli affreschi e dei materiali preesistenti restituisce a chi ama la bellezza un edificio storico pieno di nuova luce
Il Forte di Rubiera (XIII secolo)
L’osteria del Viandante, così come tutto lo storico Forte, è circondata da ampie terrazze, di oltre 250 mq curate in ogni dettaglio. A completare gli storici parapetti merlati sono state posizionate ampie fioriere colme di piante e strutture di copertura leggere e funzionali in grado di farvi godere delle aree esterne anche durante le mezze stagioni. In un angolo più appartato di queste meravigliose terrazze, sono le stesse strutture leggere a permettere al glicine secolare di arrampicarsi e formare così una veranda estiva fresca e profumata.
L’Osteria del Viandante abita la piazza centrale di Rubiera ed è situata nell’ala della Rocca eretta attorno al 1200, in risposta a quella edificata a Marzaglia, sempre sulla via Emilia.
Nel Quattrocento il disegno si rifinì con altre mura importanti su progetto dell’architetto Biagio Rossetti (1447-1516). Attraverso i secoli, la Rocca è stata degli Estensi, dei tedeschi, dei francesi, di nuovo degli Estensi, degli austriaci.
Garibaldi tentò addirittura di abbatterla ma fu fermato dal ministro della guerra Fanti.
Verso la fine dell’Ottocento, dopo secoli tanto avventurosi, una pausa.
L’Osteria del Viandante aprì nella precedente gestione nell’anno 2000, riaccendendo di fatto la vita alla Rocca, o quanto meno al bastione sud-est che occupa la porzione che più è rimasta intonsa nei secoli, conservandone lo spirito e il fascino.
Una grande scala affrescata nell’Ottocento porta dall’ ingresso alle sale del primo piano, circondate da una profonda terrazza a U sulla piazza di Rubiera e sulla via Emilia.
Nel 2021 si riparte dopo un totale rinnovo con una nuova gestione, che si è innamorata del luogo (impossibile non innamorarsi di tanta bellezza e storia). Il restyling si è concentrato sul recupero di tutti i materiali di pregio già presenti in loco, si è lavorato sui pavimenti originali in cotto ed sulle cementine decorate d’inizio Novecento, sulle pareti murarie e sugli intonaci, riportando a nuova luce le splendide decorazioni ottocentesche, rimaste coperte da strati di vernice e carta da parati aggiunte negli anni 80. L’apparato decorativo e gli affreschi differiscono da sala a sala, rendendole singolari ed eccezionali, quasi ci fosse stato un artigiano-artista dedicato per ognuna.
Le restauratrici sono rimaste entusiaste: man mano che esfoliavano gli strati più recenti, l’energia, la luce e i colori del passato sono riemersi con grazia e raffinatezza.
Gli arredi a parete, i tavoli, le sedie, i lampadari e tutti gli altri componenti sono stati recuperati per lo più dalle stesse cantine e dai dintorni, sono stati scelti con cura dalla nuova proprietà e restaurati con il massimo rispetto. Tutti gli infissi interni originali in legno cerato sono stati conservati e in dialogo con essi si sono riprodotti nuovi infissi per gli esterni.
Cerimoniere di sala è il maître André Joao Cunha Fiaes, giovane portoghese con esperienze a Londra ed in Italia, pieno d’energia e di passione. Sono lui, lo chef Jacopo e il sommelier Mauro il volto sorridente della rinascita del Viandante.